Nuove linee guida su ipertensione: chi è a rischio di pressione alta
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Direttore: Alessandro Plateroti

Nuove linee guida su ipertensione: chi è a rischio di pressione alta

Ospedale

Le nuove linee guida della Società Europea di Cardiologia allargano la platea degli italiani a rischio pressione alta.

Le nuove linee guida sulla pressione alta della Società Europea di Cardiologia (ESC) portano una significativa novità per i pazienti italiani. Pubblicate un anno dopo quelle della Società Europea dell’Ipertensione (ESH), queste indicazioni espandono il numero di persone considerate a rischio di ipertensione. In Italia, secondo i dati, passiamo da 18 milioni di ipertesi a un totale di 25-28 milioni di cittadini da monitorare.

Questa crescita nel numero di soggetti da osservare deriva dall’inclusione di una nuova categoria, quella delle persone con “pressione elevata”, che si colloca tra 120 e 139 mmHg di pressione sistolica e tra 70 e 89 mmHg di pressione diastolica. Questa fascia non raggiunge ancora i valori di ipertensione (oltre 140/90 mmHg), ma rappresenta un importante segnale di attenzione.

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Chi rientra nella nuova categoria a rischio ipertensione

Secondo il professor Giovambattista Desideri, della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), questa nuova classificazione introduce un cambio di paradigma. Se in passato i medici si concentravano esclusivamente sugli ipertesi, ora anche coloro che hanno pressione elevata devono essere seguiti con attenzione. Questa categoria è formata da persone che non hanno raggiunto i valori tipici dell’ipertensione ma che possono comunque essere a rischio per eventi cardiovascolari, come ictus o infarto.

Le nuove linee guida ESC distinguono tre gruppi: i soggetti ipertesi da trattare immediatamente, quelli normotesi da monitorare e coloro con pressione elevata, per cui è necessaria una valutazione caso per caso. Se questi ultimi presentano fattori di rischio aggiuntivi, come diabete, sovrappeso o insufficienza renale, potrebbe essere indicato iniziare un trattamento antipertensivo anche senza un’ipertensione conclamata.

Cosa cambia rispetto alle precedenti linee guida

Un altro aspetto importante è che le linee guida della Società Europea dell’Ipertensione (ESH) adottano un approccio simile, ma con una terminologia diversa, parlando di “pressione normale-alta” per indicare la fascia 130-139 mmHg. Tuttavia, il principio di fondo rimane lo stesso: aumentare la consapevolezza e l’attenzione verso chi, pur non essendo tecnicamente iperteso, potrebbe sviluppare malattie cardiovascolari nel tempo.

Le nuove raccomandazioni propongono anche un obiettivo terapeutico più aggressivo, puntando a portare la pressione arteriosa intorno a 120 mmHg per ridurre al minimo i rischi. Tuttavia, nel caso di pazienti anziani o fragili, il trattamento sarà personalizzato, con l’obiettivo di raggiungere valori che siano ragionevolmente sicuri e sostenibili.

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ultimo aggiornamento: 11 Ottobre 2024 18:57

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